Se per la maggioranza il tema appare bollente, lo è
altrettanto per l’opposizione, seppur in maniera nettamente diversa. La
Sinistra pistoiese infatti si ritrova tra le mani una spada di Damocle che scintilla
sulla testa di Tomasi e compagnia, puntando il dito contro ingenti investimenti
fatti negli ultimi anni sullo stadio Melani, oltre ad una chiarezza mai
pervenuta dall’Amministrazione sulla proposta presentata a febbraio 2022 con la fase pre-progettuale, fase anticipata da una relazione sul tema e corrispondente all'anno precedente. I punti
interrogativi, dopo mesi di silenzio, si sono accumulati e rischiano di diventare
un esplosivo pericoloso nelle mani della maggioranza, che deve garantire alla
città una struttura ad hoc per eventi di rilancio per una realtà che, ad oggi,
è evidentemente sconfitta di fronte ai vari colleghi regionali come la Lucca
del ‘Lucca Comics’, la Pisa degli universitari o la vicina Prato, anni luce
avanti nella creazione di un centro storico vivo e allargato a tante zone del proprio
territorio. L’opposizione quindi è andata all’attacco anche nei Consigli
Comunali di questi mesi, chiedendo le motivazioni degli investimenti ingenti
(un milione e trecentomila euro) e un piano per il futuro che possa rendere
grande la città. Inoltre è da sottolineare il fatto che il quartiere in cui si
trova il Melani verta in pessime condizioni. Oltre al punto di vista
urbanistico infatti non ci sono sufficienti esercizi commerciali o
turistici in generale che diano uno slancio a quella zona. Lo stadio e un
progetto a più larghi orizzonti sarebbero un volano non indifferente quindi per
il quartiere e per tutta la comunità pistoiese in modo trasversale e non solo
legato prettamente all’ambito sportivo, come oggi è. I soldi spesi sono tanti e
adesso Pistoia ha bisogno di risposte per rilanciare un’economia che non
decolla, un’attrattività persa da anni e una nuova infrastruttura che possa
lasciare un segno importante nel futuro dei giovani pistoiesi. Il grido
dell’opposizione si è levato al cielo molto forte in questi mesi e su tutti
sono quattro gli esponenti politici che hanno rilasciato dichiarazioni sull’annoso
tema stadio: Matteo Giusti, Consigliere Comunale del PD e Presidente
della Commissione II, Francesco Branchetti, Consigliere Comunale di
Sinistra Ecologista e Progressista, insieme con il Capogruppo Mattia Nesti,
ed infine Nicola Maglione, ex membro del Consiglio Comunale pistoiese e leader
del Movimento 5 Stelle cittadino.
Matteo Giusti ha fatto del tema stadio Melani una
delle battaglie più grandi. Il suo è un impegno in prima linea sì come tifoso
dei colori arancioni della Pistoiese, ma soprattutto come promotore di un
progetto a lungo termine sull’impianto e assolutamente contrario a parziali
aperture e costi senza logica alcuna. Queste le sue parole: “Da tifoso sono il
primo ad essere felice per la riapertura della Curva Nord, ma allo stesso tempo
sono d’accordo con l’operazione che il Comune iniziò cinque anni or sono:
tenere aperto lo stadio. Dopo alcuni tragici eventi successi nel nostro paese è
cambiata l'elasticità con cui venivano applicate alcune normative in materia di
sicurezza, portando alla luce molti problemi in infrastrutture come palestre,
stadi, scuole e quant’altro. In Consiglio Comunale ho voluto ribadire che
questi sono problemi di tutte le città e non solo di Pistoia. Lo Stadio Melani
ha sempre avuto grandi limiti, essendo una struttura risalente al 1966, e negli
anni ha avuto bisogno di molteplici investimenti, come i tornelli richiesti
dalla Lega, l'adeguamento dell'illuminazione ed altri interventi straordinari
realizzati dall’Amministrazione dai primi anni 2000 ad oggi. Quindi il Comune
ha investito già tante risorse su quest’impianto, doverose per tenerlo aperto.
Personalmente in questo periodo ho ribattuto sul fatto che sono già stati spesi
un milione e trecentomila euro circa, di cui un milione e cento sulla Curva
Nord e duecentomila sulla Tribuna. Tantissimo. In questi anni il Sindaco ha
fatto campagna elettorale sulla riapertura della Curva Nord. Io non metto in
dubbio i duecentomila euro di investimento sulla Tribuna, che vanno benissimo,
ma il drenaggio cospicuo di risorse sulla Curva Nord per un settore che mostra
evidenti e perpetui problemi strutturali. L’Assessore Alessandra Frosini
inoltre continua ad affermare che a breve si riaprirà la Curva, quando sappiamo
bene che ancora ci vorrà del tempo prima di arrivare alla conclusione di questi
interventi. In più il Sindaco non ha spiegato chiaramente le motivazioni
dell’Amministrazione, lasciando sospese tante promesse da campagna elettorale,
come quella di riaprire addirittura la gradinata di fronte. Le strade da
percorrere quindi sono due: il Melani rimane uno stadio pubblico nelle mani del
Comune, tenendo conto però di ulteriori e importanti finanziamenti da
impiegare, senza togliere altre risorse ai piccoli impianti del territorio, per
riportarlo ad un’apertura totale e in sicurezza; l’altra strada invece è quella
intrapresa da alcune realtà cittadine come la nostra, in Italia e all’estero,
attraverso imprenditori che investono per creare nuove strutture. A Pistoia
siamo chiamati ad ascoltare e discutere su chi venga da fuori e porta avanti un
progetto come quello sul Melani. Al Toscana Fair è stato presentato un progetto
a febbraio, preliminare come tutti, insieme ad una riqualifica a
trecentosessanta gradi del quartiere, rivedendo urbanisticamente l’area delle
Casermette, limitrofa al centro storico cittadino. La nostra battaglia deve
essere quella di creare una rete di trasporto collegato a quell’area. Dobbiamo
avere l’ambizione di formare un ambiente che possa essere attrattivo per le
altre persone delle zone limitrofe toscane”.
Ma quale progetto vede realizzato il Consigliere Giusti in prospettiva? Perché è quindi importante un progetto di riqualificazione dello stadio Marcello Melani per lui e il Partito Democratico? “L’investimento fatto al PalaCarrara ha una sua logica perché l’Amministrazione ha speso per rendere alla città un impianto a norma e totalmente fruibile per più eventi, sportivi e non. Questo non sembra possibile al Melani, se fatto direttamente con le risorse del Comune, perché non bastano. Mentre il palazzetto ha parquet e copertura, nello stadio la situazione è molto più complessa perché ci deve essere un sistema di protezione del manto erboso affinché si possano svolgere eventi come concerti o spettacoli. Dobbiamo paradossalmente tornare indietro agli anni ’70, quando ci sono stati degli spettacoli musicali proprio al Melani. Lo stadio deve essere un volano per l’economia della città, attraverso sì l’aspetto prettamente sportivo, ma anche ciò che gli ruota attorno, dal verde al commerciale, che sono magneti importanti per chi viene da fuori città. In questo modo inoltre si creano posti di lavoro e negozi che non ci sono e che fornirebbero una spinta ulteriore al nostro territorio. La mia polemica non riguarda quindi i soldi spesi sulla Tribuna ma aver investito sulla Curva Nord senza sapere tempi, modi e costi dell’intervento per un progetto definitivo”. Alla fine Giusti ci ricorda che la lotta continua tra amore per i colori arancioni e la razionalità di saper oculare le spese per il futuro del Comune stesso, penda necessariamente sul secondo fronte, soprattutto se ci fosse la possibilità di poter avere una spinta anche da fuori le mura. “Spesso accuso il Sindaco di non voler rendere partecipativi i cittadini di Pistoia - afferma il Consigliere - Io ritengo si dovesse aprire fin da subito un tavolo di dibattito sul progetto stadio che presenta, ad oggi, una struttura a fine vita. Si sarebbe fin da subito dovuto aprire un confronto con gli investitori, l’Amministrazione e i cittadini per capire se ci fossero le condizioni o meno per realizzare un impianto come lo stadio di Pistoia. Chiaramente il Comune è tenuto a fare dei passaggi preliminari, però adesso è passato molto tempo e tutto è caduto nel silenzio più assoluto. Se si parla con i tifosi dicono tutti di rivolere la Curva Nord, però non sono altresì convinto che possano essere contenti in futuro di avere un settore aperto a metà, senza una prospettiva su tutto l’impianto e con i costi che sono serviti per la sua realizzazione tolti ad altri aspetti che li riguardano. Se cinque anni fa avessi saputo che sarebbero serviti quasi un milione d’euro non avrei mai e poi mai protestato per l’apertura del settore ma avrei cercato una soluzione alternativa per lo stadio, la Pistoiese e la città. Io non voglio uno stadio chiuso però non voglio spendere un’enormità per un’apertura parziale e assolutamente non soddisfacente per nessuno”.
All’opposizione in Consiglio Comunale siede anche l’ex
candidato a Sindaco Francesco Branchetti, il quale si esprime con queste
parole sul tema che riguarda lo stadio Melani: “Noi pensiamo allo sport non
solo legato al tema della competizione ma ad un modello di vita che porta a
salute, fare comunità e integrazione. La nostra accezione è molto ampia, oltre
la partita singola, il risultato e il tifo, che comunque sono importanti e da
promuovere, con squadre cittadine che portino in alto il nome di Pistoia. Lo
stadio sicuramente diviene quindi uno strumento importante per la sua funzione
di elemento del quartiere Casermette e della città tutta. Noi ci immaginiamo un
impianto che debba rimanere dove si trova oggi e aperto all'esterno. È
necessario anche che si creino posti di lavoro con un apparato commerciale,
affinché possa svolgere anche una funzione di mantenimento della struttura in
sé. Inoltre vanno integrati anche gli aspetti che riguardano l’impatto
ambientale: servirà non solo un verde fruibile ma anche aspetti di
efficientamento energetico. Uno stadio autonomo dal punto di vista energetico,
attraverso l’uso del fotovoltaico, lo sfruttamento della biomassa, sarebbero
una grande opportunità per creare anche la possibilità di consumo energetico
per il quartiere. Così penseremo allo stadio in collegamento con il Campo
Scuola, con il quartiere stesso ma soprattutto con la città, affinché sia attrattivo
ed inclusivo per chi viene da fuori”.
Anche il Capogruppo Mattia Nesti ha espresso un
parere molto deciso sullo stadio e sul modus operandi dell’Amministrazione in
questi mesi, dove il silenzio sul tema ha fatto eco a sé stesso: “Un tema che
emerge chiaramente è una mancanza di progettualità da parte
dell’Amministrazione. Nell’ultimo Consiglio abbiamo trattato l’argomento in
relazione agli aggiornamenti sui costi di interventi sullo stadio. Tutti siamo
intervenuti affinché la Curva Nord potesse avere gli interventi necessari alla
riapertura, lo abbiamo sempre sostenuto. Tuttavia non vediamo una visione sul
tema: il Sindaco continua a tratteggiare una gestione dell’impianto a carico
del Comune. Questo è legittimo ma non convince del tutto, perché manca una
discussione aperta con i cittadini su questo aspetto importante e sui vari
passaggi che si sono succeduti nel tempo, mai emerso nemmeno nei Consigli
Comunali svolti fino ad oggi. L’Amministrazione deve farsi promotrice di un
dibattito con la città perché deve capire le ragioni dei cittadini e informare
su una tematica così importante. Da lì poi si valutano i vari progetti, gli
elementi di sostenibilità ambientale ed energetica, l’aspetto commerciale;
tutti temi di cui vogliamo che tutti siano messi al corrente e possano essere
portati su un tavolo di dibattito dalla Giunta”.
Infine è stato Francesco Branchetti a chiosare il discorso
con l’aspetto che riguarda la visione che deve avere nel futuro un impianto
come il Melani, proprio verso un’ottica di internazionalità: “Se pensiamo a
Pistoia in una dinamica internazionale questo spazio serve necessariamente. Ad
oggi la nostra città è pensata molto, fin troppo, dentro le mura, ma si deve
iniziare a cambiare la tendenza con mire che guardino oltre i confini comunali.
Dobbiamo essere visionari perché abbiamo delle peculiarità importanti, ripetute
raramente anche in Europa. Se si ha il coraggio di pensare alla città con una
visione ampia, lo stadio diviene necessariamente uno spazio di espressione
dell’internazionalità della città”.
Le voci di dissenso sull’operato della Giunta arrivano anche
da fuori i corridoi di Palazzo di Giano. Nicola Maglione è un veterano
della politica pistoiese e ha anche il particolare pregio di esercitare il
proprio mestiere proprio nella zona adiacente allo Stadio Melani. La posizione
quindi di Maglione e del Movimento 5 Stelle cittadino appare perciò molto
chiara: “L’ipotesi di un impianto nuovo di privati che comprenda un’area verde
per la riqualificazione urbanistica del quartiere è in sé un’opportunità. È
chiaro che l’operazione debba essere finanziariamente sostenibile, questione
sulla quale l’Amministrazione ha comunque un coinvolgimento relativo,
verificando che ci siano le condizioni affinché il privato possa portare a
termine l’operazione. Il progetto deve rispondere alle esigenze della città sia
da un punto di vista urbanistico che commerciale, previsto anche nel disegno
originale della cordata che arrivò a febbraio, affinché possa essere una fonte
di sviluppo ulteriore per la nostra città. Infatti dobbiamo ricordarci che la
struttura sia una sorta di ‘pozzo di San Patrizio’, in cui l’Amministrazione ha
speso più di un milione di euro per fare manutenzione su una parte della
Tribuna e la Curva, non rendendo quest’ultima ancora agibile. Possiamo dire quindi
che non ci sia stato un uso sapiente dei soldi pubblici, aspetto da
sottolineare se si pensa alla grande quantità di strutture per lo sport che
necessitano ancora di un intervento da parte del Comune. Dobbiamo inoltre
ricordare che non siano molti gli spettatori presenti allo stadio e questo
appunto avrebbe potuto far riflettere le istituzioni prima di compiere uno
sforzo così importante dalle casse comunali. Aggiungo infine che i candidati a
Sindaco nel 2017, Sabella e Tomasi, avevano sottolineato in campagna elettorale
che il Melani fosse utilizzato unicamente dalla Pistoiese e non fosse un fulcro
di eventi di altro tipo. Prima quindi hanno protestato, poi hanno continuato
sulla linea tracciata dalle Amministrazioni precedenti”.
Maglione sembra quindi avere le idee chiare su chi abbia le
colpe di questo stallo sull’impianto sportivo più grande della città, connesso
a tante situazioni che fanno parte della città. Queste le sue parole a
riguardo: “Il dramma più grande che stiamo vivendo è che quest’Amministrazione
non abbia alcuna visione, basta vedere le manifestazioni in ambito culturale quanto
poco siano incentivate nel nostro territorio. Pensiamo all’oggi e non ad un
prospetto futuro; questo sta portando Pistoia a spegnersi ogni giorno di più. I
nostri politici non vogliono riconoscere questo aspetto ma sono stati anche
pubblicati dati qualche mese fa che certificavano un evidente crollo della
qualità della vita dei cittadini”.
In conclusione Maglione ha chiesto un cambio di passo della
Giunta Tomasi non tanto sullo stadio quanto sulla visione della città in
generale, partendo da un modo di fare comunicazione diverso: “Sicuramente un
progetto come quello del nuovo stadio svincolerebbe Pistoia da un sempre più
evidente Salacentrismo in cui sta andando la nostra città. Dobbiamo iniziare a
diversificare le offerte e portare elementi di novità per essere più attrattivi
verso l’esterno. Il centro di Prato sta facendo il percorso inverso a quello
che stiamo facendo invece qui a Pistoia da quindici anni a questa parte.
Dobbiamo fare attenzione perché nel futuro questo potrebbe rappresentare un
problema per noi, senza più avere persone che vengono dai territori limitrofi,
perché ci sono sempre le stesse offerte e zero elementi di novità. Bisogna
spostare la visione unicamente dal centro e dalla Sala, portando novità in
altre zone come potrebbe essere in futuro quello dello stadio, in cui ci
potrebbe essere una zona verde e un apparato commerciale attrattivo. Credo
appunto che non ci sia stato un approfondimento degno da parte
dell’Amministrazione nei confronti dei cittadini. Ovviamente non si può pensare
che il progetto sia fatto come è stato pensato in origine, o comunque che vada
realizzato per forza, ma ciò non toglie - prosegue l'esponente pentastellato - che il Comune sia chiamato ad informare
sullo sviluppo dei fatti e prenda in considerazione una proposta centrale per
la città, facendo il possibile affinché si possa realizzare. Un impianto nuovo
può essere infatti un volano per la società di calcio, facendo entrare nuovi
sponsor e realtà legate alla Pistoiese, portando risorse al club da sfruttare per
partecipare a campionati di più alto livello”.