PISTOIASETTE

"Scuola e sicurezza, inefficaci e pericolose le risposte del Ministero": le parole di Catia Fagioli (Cisl Scuola)

  • CRONACA
  • 10:07, 21/05/20
  • di Giulia Baglini

Cisl Scuola ha elaborato con gli altri sindacati una proposta unitaria al Ministero


Nei giorni in cui è iniziata la fase 2, che consente alle attività commerciali di provare a ripartire, ci sono due generazioni di cittadini che sono costretti a navigare a vista riguardo al proprio futuro, di lavoratori e di studenti: stiamo parlando del mondo della scuola, che in questi due mesi di quarantena ha dovuto affrontare molte difficoltà e incognite. La conferenza stampa online con cui le organizzazioni sindacali hanno esposto alla stampa le problematiche che sono sulle spalle dei docenti pistoiesi, ci ha fornito l’occasione per approfondire gli argomenti all’ordine del giorno con Catia Fagioli, segretario generale di Cisl Scuola Toscana Nord.

Tra le notizie emerse dalla conferenza stampa online c’è quella delle 41 cattedre a rischio in provincia di Pistoia.  Cosa sappiamo al momento?

Diciamo subito che questo è un anno particolarmente critico e difficile. La diminuzione dell'organico è regionale ed è calcolata sull'applicazione della normativa che trova fondamento nel DPR 81/2009. In base a quella normativa, la Toscana perde 118 posti di cui 14 in organico di diritto e 104 in organico di fatto. Questo accade a causa della diminuzione della popolazione scolastica: Pistoia è particolarmente toccata, perchè da noi il calo demografico è più sensibile, per cui ci troviamo una decurtazione di 41 cattedre.  La distribuzione di questi tagli sarà applicata nei prossimi giorni.

Cosa è mancato nel dialogo tra il mondo della scuola e il Ministero?

Il dialogo è una forma di confronto reciproco, in questo caso possiamo dire che è mancata la reciprocità. Per esempio, noi avremmo auspicato che la Ministra Azzolina ascoltasse i pareri delle organizzazioni sindacali e soprattutto usufruisse del supporto del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, organo che invece non viene mai preso in considerazione.

Da chi è composto il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione?

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI)  è un organo di garanzia dell'unitarietà del sistema nazionale dell'istruzione; esprime pareri tecnico- scientifici su tematiche scolastiche e garantisce rappresentanza e partecipazione alle diverse componenti della scuola. E' l'organo più autorevole di cui si avvale il Governo, esprimendo pareri e proposte. La sua prima nascita risale addirittura al 1847. Ogni Ministro dell'Istruzione può trovare nel CSPI una fonte di competenza unica. I suoi pareri non sono vincolanti, costituiscono tuttavia la più alta espressione nel campo dell'Istruzione italiana. Ultimamente, il CSPI si è pronunciato capillarmente sulle situazioni attuali che riguardano la Scuola (chiusura, riapertura, esami, distanziamento, sicurezza e prevenzione, recupero voti inferiori a  sei decimi, procedure concorsuali e bandi, attuazione estiva dei concorsi e altro) , offrendo un supporto che tuttavia non ha trovato accoglimento da parte della Ministra. 

Didattica a distanza: come ha agito il mondo scolastico pistoiese di fronte a questa nuova modalità di insegnamento?

Per quanto mi riguarda, attualmente non sono in servizio: sarei infatti docente di lettere nella scuola superiore, ma svolgendo attività sindacale a tempo pieno, ho sospeso l'attività didattica. Posso portare la mia esperienza vedendo quello che le mie figlie stanno svolgendo, come alunne , e posso solo ribadire che lo sforzo della scuola per essere presente e attiva è stato enorme. Posso rappresentare i tantissimi colleghi che si sono rivolti a me e all'organizzazione sindacale che rappresento per avere consigli e supporto e  per attuare nel miglior modo possibile la Didattica a distanza. La Scuola ha dato esempio di essere un servizio indispensabile e di ottimo livello. Quello che è mancato lo abbiamo visto tutti: pochi mezzi e molti utenti, pochi o nessun investimento per la DAD, nessuna formazione, dirigenti scolastici lasciati soli, personale ATA sovraccaricato di incombenze, docenti al lavoro 24 ore su 24, mancanza di direttive a tutela dei lavoratori e degli studenti, rete insufficiente sul territorio nazionale… Insomma, tanta buona volontà da parte di chi lavora e assenza da parte del MIUR o quantomeno indicazioni volanti e spesso contraddittorie.

Qual è la sua valutazione riguardo il concorso straordinario?

Ribadisco che fare il concorso ad Agosto in piena emergenza Covid 19 è pura follia, o qualcosa di molto peggiore. Le organizzazioni sindacali hanno già da molto tempo presentato la loro proposta, dettata dall'urgenza del primo settembre prossimo e vicinissimo e dal buon senso rispetto alla questione sicurezza Covid 19. La linea della  Ministra al momento è la medesima che conosciamo e verso la quale la nostra critica è ben nota. Aggiungo che la critica non resta fine a sé stessa, i sindacati (FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola RUA, Snals Confsal e Gilda Unams, ndr) hanno anche elaborato una proposta unitaria, cosa che, a ben vedere, considerando i campi di applicazione di ogni associazione o gruppo, sarebbe spettata alle forze politiche presenti in Parlamento: quello è il luogo delle proposte normative. Tuttavia, ben consci dello stato di gravità in cui versa il nostro Paese e in particolare avendo a cuore la Scuola e tutti i suoi attori, ci siamo mossi ed abbiamo elaborato una proposta che prevede l'assunzione in ruolo dal primo settembre, l'anno di prova e l’esame finale. Ragionevole, senza costi, senza rischio di morire per Covid 19 durante il concorso! Fortunatamente, alcuni parlamentari si sono affiancati alle nostre idee ed hanno proposto importanti mozioni. La proposta ha la forma di un documento nazionale concordato che è stato discusso in sede di confronto col MIUR. La nostra segretaria nazionale Maddalena Gissi ne ha parlato in molte situazioni, addirittura ha ottenuto udienza in Senato pochi giorni or sono. Ora attendiamo le decisioni del Parlamento. A questo proposito, mi preme sottolineare lo sforzo enorme dei sindacati, tutti insieme unitariamente. La compattezza e la medesima  finalità d'intenti testimoniano la grande emergenza che stiamo vivendo. Le risposte al momento sono inefficaci, pericolose e non contemplano i rischi legati alla salute. Il buon senso, insomma, avrebbe potuto guidare le scelte anche in eventuale assenza di una preparazione specifica.

E sul futuro dei docenti di terza fascia?

I docenti di terza fascia attendevano giustamente quello che era loro dovuto: la riapertura della piattaforma per l'aggiornamento del punteggio. Non avendo la Ministra provveduto alla redazione del  relativo regolamento, come prevede la normativa, le graduatorie sono rimaste per così dire... congelate. Ingiustamente congelate! In uno dei suoi  vari annunci, sebbene non ufficiali, pare abbia dichiarato di mettere mano a questa situazione. Attendiamo anche qui chiarimenti ufficiali. Il nostro pensiero va ai tantissimi docenti di terza fascia, congelati anche loro in questo eterno limbo del precariato.

Ora resta da chiudere l'anno e affrontare l'esame di Stato. Questo sarà il primo banco di prova sul tema della sicurezza

E qui siamo nel buio più totale. La Ministra al momento ha elaborato le linee guida. Per essere a fine maggio, ci aspettavamo direttive precise, non linee guida. Terza media e esami di Stato sono alle porte nella più totale incertezza: come  farli, dove, con quali tempi, con quali modalità, chi e quante volte dovrà sanificare gli ambienti, con quali mezzi e competenze dovranno essere sanificati gli ambienti, come e chi dovrà di fatto far entrare i candidati assicurando i distanziamenti negli ingressi, nelle aule, quali entrate e uscite usare e con quali percorsi. Inoltre bisognerà tenere conto dei docenti con patologie o al di sopra di una certa età: devono anche loro fare gli esami o saranno esonerati? E se sì, chi li sostituIsce? Chi nomina gli eventuali sostituti? E ancora: quali tutele adottare per i docenti che abbiano familiari affetti da patologie o sottoposti a cure chemioterapiche? Potrei andare avanti per un mese, tanto sono domande senza risposta. Il grande sospetto è che sia tutto buttato sulle spalle dei Presidi: come se non fossero lavoratori anche loro, come se non fossero persone da tutelare!

Giulia Baglini
Giulia Baglini

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