PISTOIASETTE

“O si interviene o si perde un patrimonio della nostra montagna”

  • CRONACA
  • 16:05, 27/02/21
  • di Giulia Baglini

Appello del presidente della Pro Loco di Calamecca per salvare la Chiesa di San Miniato, a forte rischio di crollo


"Basterebbe una piccola scossa di terremoto e verrebbe giù tutto”: sono le drammatiche parole di Andrea Maggiani, presidente della Pro Loco di Calamecca, il borgo nel comune di San Marcello Piteglio che da qualche settimana sta riunendo i membri della sua piccola comunità nello sforzo di raccogliere fondi per salvare la chiesa locale.

Intitolata a San Miniato e costruita a partire dal XVII secolo, l’edificio si erge sulla parte più alta del paese, alla quale si accede percorrendo una monumentale scalinata in pietra. 

Di aspetto romanico, la chiesa cambia completamente immagine negli arredi interni, disposti su tre navate:  dagli altari barocchi ai confessionali in pietra serena, dalle pale d’altare per il culto della Vergine e dei santi fino al soffitto ligneo policromo a cassettoni, tutto concorre a farne un’opera assolutamente unica per un paese di montagna di appena cinquanta anime. Un paese che è sempre rimasto orgoglioso della propria identità, tanto che, sulla parete del campanile che guarda a nord lo stemma della città di Pistoia è stato murato a testa in giù, a significare l’insofferenza dei calamecchini nei confronti dell’autorità pistoiese.

Il materiale più usato è la pietra serena, estratta nelle cave poco distanti dal paese e lavorata da artigiani e scalpellini del luogo. Ciò rappresenta il suo punto debole: la chiesa è stata realizzata con materiali poveri e rimaneggiata più volte, esponendola a molti rischi.

Il rischio principale e più temuto, arrivati al 2021, è purtroppo quello del crollo. E gli abitanti di Calamecca non sono disposti a correrlo. Per scongiurarlo, hanno lanciato una raccolta fondi collegata a un progetto di intervento per la messa in sicurezza e il restauro, redatto dall’architetto pesciatino Lorenzo Niccoli. Il costo del progetto, di 450mila euro, potrebbe essere coperto in parte con l’Art Bonus, la misura che consente a imprese, professionisti o fondazioni di donare a favore di opere d’arte che hanno bisogno di restauri e di ricevere un credito d’imposta sull’IRAP pari al 40% dell’importo donato.
Le previsioni di Maggiani sono realistiche: “Della cifra totale richiesta dal progetto, puntiamo ad ottenerne il 30%. Per il resto dobbiamo fare forza sulla possibilità di presentare un bando alla CEI, potendo riuscire a contare, in questo caso sul sostegno del Vescovo di Pistoia.  La Diocesi vuole infatti verificare se questa chiesa significhi qualcosa per la comunità, visto che le chiese da restaurare sono già molte e non è possibile intervenire su tutte. Per questo stiamo cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e di avere visibilità. Lo faremo pianificando al meglio altre iniziative, come il crowdfounding, per evitare che dopo il lancio e il seguito iniziale, tenda tutto a finire nel dimenticatoio”.

Maggiani parla della chiesa come se fosse un essere vivente e così dovrebbe essere percepita da chi ama veramente il nostro patrimonio artistico: “Sta soffrendo, le peggiori condizioni le presenta il lato sud ovest, ma tutto l’edificio ha bisogno di lavori strutturali estremamente urgenti. Preoccupa anche il soffitto ligneo a cassettoni, già restaurato nel 2000 dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, ma tuttora esposto alle infiltrazioni conseguenti alle precipitazioni e con frammenti di pitture che stanno cedendo. I travetti della copertura si sono staccati di 13 centimetri dal muro e le pareti si stanno praticamente aprendo”.

La Pro Loco in questo cammino agisce di concerto con il parroco Don Ugo Feraci, decidendo con lui tutte le strategie. Decisivo anche il tavolo di lavoro aperto con il sindaco Luca Marmo e con l’assessore alla Cultura Alice Sobrero.

La svolta, tuttavia, potrebbe arrivare solo dal basso, grazie alla sensibilità dei pistoiesi e di tutti i visitatori che hanno conosciuto questo borgo.

Dopo l’inserimento della chiesa di Calamecca nei Luoghi del Cuore del FAI e il reality che vide protagonista il borgo su Rete 4, il paese ha infatti beneficiato dell’arrivo di molti turisti. Nel 2020, un anno che ha limitato fortemente gli spostamenti ma in cui la montagna ha giocato un ruolo da protagonista, nel registro della chiesa sono state contate ben 1000 firme.

Sarebbe bello pensare che ognuna delle persone dietro a quelle firme potesse fare una donazione. Noi facciamo nostro l’appello della comunità di Calamecca e segnaliamo gli estremi per poter dare il proprio contributo:

IBAN: IT76B0760113800001048046484

Beneficiario: Parrocchia di San Miniato in Calamecca

Per altre informazioni: chiesacalamecca@gmail.comcalamecca.proloco@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.calamecca.it/
Facebook: SOSCalamecca

 

 

Giulia Baglini

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