PISTOIASETTE

Pistoiese, una banda bohemien improntata alla follia: il pagellone arancione dopo la vittoria contro il Modena

  • SPORT
  • 10:10, 04/04/22
  • di Lorenzo Vannucci
Foto di Salvatore Provenzano

Bohemien: un termine che ha fatto la storia della letteratura, del cinema e della musica. In principio erano i poeti della scapigliatura italiana e francese ad essere chiamati così. Poi, con l'avvento del '68, il termine si è rafforzato, arrivando ad indicare coloro che conducevano una vita disordinata ma onesta, libera ed anticonformista. E di anticonformismo ce ne è a tonnellate nella vittoria con cui la banda di Marco Alessandrini ha spezzato le reni al blasonato Modena, che aveva in panchina un vecchio volpone del calibro di Attilio Tesser: gli orange hanno giocato a viso aperto, hanno fatto la propria partita fin dal primo minuto, quando Mezzoni ha subito preso palla e se ne è andato a fare una gita fuori porta, giusto per far capire ai canarini che nessuno, al Melani, ha voglia né di scherzare né di stendere improbabili tappeti rossi. Il reparto arretrato ha fatto un lavoro encomiabile, così come Bocic, un giocatore semplicemente clamoroso che, da quando è arrivato, va a bersaglio con una continuità devastante. Ancora una volta la vittoria è frutto di un lavoro corale, collettivo. Un lavoro di squadra che vede in Marco Alessandrini il grande artefice. Anche al tecnico devono essere fatti notevoli complimenti. 

Seculin 6: Una parata degna di nota, giusto per ricordare la propria esistenza. Ed è proprio questo, il fatto che giochi contro la capolista e non ti sporchi i guantoni nemmeno più di tanto, a far capire la grandezza del match disputato dagli arancioni. Poi certo, i cross dei modenesi erano così precisi che un pallone è stato ritrovato a Cremona, ma questa è un'altra storia. Presente.

Moretti 6,5: E' come andare a camminare con un boy scout. Ti serve una bussola? Ce l'ha. Ti serve la crema solare? Ce l'ha. Ti serve un pezzo di pane? Ce l'ha. Ti servono le planimetrie di un edificio segretissimo che per il Governo degli Stati Uniti non esiste? Lui ha anche quelle. Moretti non solo è un tutto fare, ma, quello che fa, lo fa bene. Totale.

Portanova 7,5: L'ultima volta che ha perso un duello aereo stava tentando di contendere una noce di cocco ad un iguanodonte. Ha una potenza fisica devastante, per quanto riguarda i duelli aerei è invalicabile, come la grande muraglia cinese. Ma non solo: Portanova è forte anche di piede. Lo dimostra sul finale di partita, quando, attorniato da un nugolo di avversari, lui non fa discorsi: un po' di forza, un po' di prepotenza, il ragazzo passa in mezzo, seminando tutto e tutti, nemmeno ci fossero i ravanelli da piantare nell'orto dietro casa. Cioè: non è che che ha giocato contro i primi arrivati, ma si è trovato davanti un attacco capace, nella stagione in corso, di realizzare 62 gol, annullando completamente gli avversari. Dominante.

Sottini 6: Una partita sostanzialmente ordinata, con qualche fuga in avanti per tentare di colpire il bersaglio grosso, magari su calcio piazzato. Rimane concentrato per tutti i novanta minuti. Poi il Modena, in maniera quasi ossessiva, sceglie di buttare palloni a centro area piuttosto che tentare l'uno contro uno sulle fasce. Buon per gli arancioni. Promosso.

Mezzoni 7: E' l'ultima carrozza che se ne va cigolando nella celeberrima canzone di Domenico Modugno. Nonostante sia giunta mezzanotte, nonostante le strade siano deserte e silenziose, nonostante si spengano anche le insegne di quell'ultimo caffè, lui, senza curarsi del mondo che lo circonda, continua ad andare. E, se va, è difficile che lo prendano: è lui a mettere in mezzo un pallone delizioso per Bocic, che vale il gol della vittoria, è lui chiama a più ripresa l'uno due, facendo venire mal di testa agli avversari. Ubriacante. (dal 76' Nica sv)

Folprecht 6: Una partita ordinata e senza errori per un ragazzo che sembra sempre più integrato nel sistema di gioco arancione. Ostenta sempre una calma glaciale, un esser pragmatico fuori dal comune. La cosa che stupisce non è tanto la correttezza dei suoi movimenti sul terreno di gioco, quanto il fatto che, quando esegue uno schema, si liberano i giusti incastri perché i compagni possano fare i propri. In crescita. (dal 69' Pertica 6: Solito cambio di sostanza, testa e polmoni. Alessandrini lo chiama, lui si fa trovare pronto).

Marcucci 6: Per la prima volta il ragazzo appare un essere umano: sbaglia due palloni facili, brucia una ripartenza. Poi, con il passare dei minuti, si trasforma e, presi i panni del Professor Keating, sale in piedi sulla cattedra, cominciando a smistare sfere a destra ed a sinistra, come nemmeno il primo motore immobile di Aristotele. Diesel.

Suciu 6: Il gioco arancione si snoda soprattutto sulle fasce laterali, quindi non proprio nel suo settore di competenza. Questo fa si che sia spesso chiamato ad agire fuori luogo, non la cosa più semplice del mondo. Riesce però a sbrogliare la matassa con la stessa semplicità con cui un diciottenne in gita ad Amsterdam si imbosca in un coffee shop. Talentuoso. (dal 91' Paolini sv)

Martina 6: Non una partita di quelle da ricordare per lui, anche se non si merita di certo un'insufficienza. Ricorda quel tipo, in Ecce Bombo di Nanni Moretti, che si chiede 'mi si nota di più se vengo e me ne sto in dispare o se non vengo per niente?'. Tormentato. (dal 91' Venturini sv)

Vano 6 -: Eh si, purtroppo l'unica non sufficienza piena la prende il Capitano. Un po' perché un attaccante di razza come lui non può, solo contro un difensore con il portiere fuori dai pali, sparare il pallone sul calciatore di movimento come ha fatto Vano nel recupero del secondo tempo. E' stato un errore marchiano che, se disgraziatamente i canarini avessero pareggiato, avrebbe avuto serie ripercussioni  su tutto l'ambiente orange. E poi quattordici cartellini gialli in una stagione sono decisamente troppi. La clamorosa prestazione del collettivo ci spinge all'indulgenza. Salvato.

Bocic 8: "Quando penso a te io sorrido / e dopo non mi importa di niente" canta Ana Mena in uno dei tanti tormentoni estivi. Che altro aggiungere? Giocatore clamoroso. Non solo per il senso del gol, per la capacità fisica, per il fatto che, nell'uno contro uno, un avversario ha la stessa possibilità di rubargli palla di quante ne ha Francesco Schettino di essere invitato a fare il timoniere su un catamarano di Luna Rossa, ma anche per la fame che mostra in qualsiasi cosa egli faccia. Predatore. (dal 69' Di Massimo 6: Trova una buona conclusione che finisce a lato di poco. In partita).

Alessandrini 7,5: Un altro scalpo altamente prestigioso per il tecnico orange. Dopo il secco 0-3 rifilato ad inizio avventura all'Ancona, la sua banda compie una seconda impresa titanica. E pensare che, guardando le ultime giornate, gli addetti ai lavori si ripetevano in testa un ritornello: "Tolto il Modena, che è inarrivabile, con chi, tra Gubbio, Pescara e Lucchese, potrebbero arrivare punti?" Alessandrini ha scompigliato le carte, è riuscito a tenere la squadra nel mucchio selvaggio della lotta per non retrocedere e, adesso, vista la classifica, può letteralmente succedere di tutto. Per quanto fatto ieri: applausi, applausi ovunque. 

Foto di Salvatore Provenzano

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Lorenzo Vannucci
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