PISTOIASETTE

Coach Barsotti e Laffitte tra passato, presente e futuro della Herons: "A Legnano per giocarcela"

  • SPORT
  • 20:41, 07/10/22
  • di Alberto Maria Cambuli

Foto di Elena Meoni

Passano le ore e manca sempre meno al primo impegno della Herons fuori dalle mura amiche di questo Girone A di Serie B. Montecatini infatti arriverà in casa di una corazzata di questo campionato, fresca di una vittoria roboante in quel di Piombino e una semifinale di Supercoppa contro Orzinuovi sul punto a punto: 3G Electronics Legnano Knights. Non sono certo gli ultimi arrivati i lombardi, che militano costantemente nelle zone alte della classifica e saranno un ostacolo serio per tante realtà del campionato, prossimi proprio la Montecatini sponda Herons. Per fare un punto sulla stagione appena iniziata e la seconda gara di campionato, ormai alle porte, siamo andati a trovare al PalaTerme l’architetto degli aironi, Federico Barsotti, e uno dei volti noti della squadra, Dominic Laffitte.

Così il tecnico termale ha presentato la difficile trasferta di domenica al PalaBorsani: “Legnano ha dimostrato in questa prima parte di stagione di essere una delle serie candidate ad essere protagonista di questa Serie B. Sono arrivati alle Final Four della Supercoppa, hanno uno status di salute molto buono e sono in grande forma. Vederli giocare, sinceramente, è impressionante, soprattutto per la capacità che hanno di stare ordinati in campo. Hanno molta esperienza, hanno mantenuto l’allenatore e i giocatori fondamentali dell’anno scorso, migliorando ulteriormente il roster. In questo momento Legnano è sicuramente un avversario sopra la media e per noi può essere un ottimo test perché non è l’unica squadra ad avere maggiore esperienza e talento di noi, con obiettivi chiaramente diversi. Questo ci permette di trovare un sistema di gioco nella gara secca per trovare soluzioni e possibilità maggiori affinché ce la possiamo giocare con questo tipo di avversari. Non possiamo affidarci ad una pallacanestro canonica perché vincono sicuramente loro. Sarà certamente un bel tagliando dopo due mesi di attività, andando subito in un campo difficile, con tanto pubblico. Vogliamo andare là per figurare bene, giocarci le nostre carte e cercare la vittoria. Sappiamo di avere qualità e possibilità per farlo; indipendentemente dal risultato vogliamo che questa sia una tappa di crescita importante per la nostra stagione”.

Step by step, i ragazzi di Barsotti stanno mostrando di saper creare una chimica di squadra sempre più efficace e fluida agli ordini del proprio allenatore. Così il coach ha parlato riguardo ai passi in avanti del suo gruppo: “Stiamo crescendo di settimana in settimana, allenamento dopo allenamento. Personalmente speravo di essere un po’ più avanti ma io sono fatto così per natura. Sono uno che tende al massimo possibile perché ho scelto questi ragazzi uno ad uno, vedendo in loro un potenziale inespresso. Pochi di loro sono giocatori affermati nella categoria ma io credo in loro ciecamente e vedo un potenziale enorme. Cercherò di farli crescere e metterli insieme allo stesso tempo, sono molto soddisfatto del lavoro fatto fin qui. Purtroppo abbiamo avuto molti contrattempi che non ci hanno permesso di andare avanti normalmente. Siamo quasi al completo però abbiamo alcuni acciacchi che limitano la prestazione massima, non permettendoci uno sviluppo lineare della preparazione del gruppo. Tuttavia un passo alla volta arriveremo in alto perché so di avere un gruppo di bravi ragazzi, di talento, che hanno voglia di giocare. Starà a me cercare di farli andare ogni giorno oltre i propri limiti”.

È sotto gli occhi di tutti il grande balzo in avanti che si è fatto dall’anno scorso sul parquet, dove è aumentata a dismisura l’intensità e la qualità in ogni parte del campo. Dopo gli impegni di Supercoppa e la prima di campionato contro Langhe Roero, queste sono le impressioni di Federico Barsotti: “La Serie B è una categoria durissima, di un livello e mezzo, almeno, più alto della C Gold. Questo lo sapevamo ma nonostante questo mi sono fidato di alcuni ragazzi che erano nel roster della scorsa stagione e mi stanno ripagando tantissimo. Stanno trasmettendo agli altri quello che vogliamo fare, dalla cultura del lavoro al modo di stare in palestra. Quest’estate abbiamo guardato prima alla qualità umana che a quella tecnica, facendo molta selezione e trovando tutte persone disponibili a fare questo passo in avanti. Prima lo facciamo, prima arriveremo al nostro massimo potenziale, consapevoli che ci vorrà molto tempo sia per noi che per le altre squadre. I nostri ragazzi hanno la cultura del lavoro, chi più chi meno; sono certo che i secondi si adegueranno in fretta, per poi fare una crescita importante”.

Un’ultima considerazione la merita la meravigliosa cornice di pubbliche che ogni settimana accompagna la Herons al PalaTerme, in più freschi di un traguardo importantissimo di oltre 300 abbonamenti per la stagione 2022/23. Un affetto che non è certamente passato inosservato al coach: “Sono rimasto stupefatto dalla prima amichevole, dove sono state tantissime le persone presenti. Anche domenica abbiamo affrontato una partita non di alto richiamo, ma eravamo circondati da tantissime persone. Abbiamo fatto una grande campagna abbonamenti, con numeri impressionanti, nonostante ci fosse un’altra società sul territorio. Noi siamo consapevoli dell’ambiente che ci circonda e io in particolare mi sento con grandi responsabilità addosso perché ho scelto il progetto Herons quando era ancora solo un pensiero. Per questo pretendo il massimo da tutti, a volte sembra anche in modo esagerato, perché voglio tagliare il traguardo di dove sappiamo dover arrivare”.

Per il gruppo squadra è stata una delle stelle della scorsa stagione e di quella in corso, Dominic Laffitte, a fare un punto sul primo impegno casalingo di domenica scorsa contro i piemontesi: “Mentalmente siamo sempre stati pronti, anche quando la partita sembrava mettersi male, con qualche loro canestro a fila, non ci siamo mai buttati giù. Dobbiamo sempre pensare di essere più forti, utilizzando la nostra grinta e la difesa aggressiva. Questi aspetti ci hanno permesso di vincere domenica”.

Chiusa una porta, si apre un portone. E che portone! Legnano è sicuramente una delle teste di serie del campionato e anche Dominc questo lo sa bene: “Legnano è una squadra molto esperta, mentre noi veniamo da un’altra categoria e siamo al primo anno in Serie B. Tuttavia anche noi abbiamo dei giocatori che hanno già militato in Serie B: sarà una partita tosta ma siamo sicuri di essere pronti nonostante sia solamente la seconda gara del campionato”.

Anche il folletto rossoblù si è reso conto dell’altezza smisurata del gradino che divide la C Gold da questa Serie B. “Il livello, rispetto all’anno scorso, si è alzato molto -ha commentato Laffitte- Ci aspettavamo un girone difficile e il nostro coach ci ha preparato mentalmente a tutto questo fin dall’inizio, dicendoci di dare tutto fin dall’inizio e rimanere sempre attenti, partita dopo partita”

Un gruppo che piano piano sta prendendo forma e il play termale sembra capire bene le ragioni di inserimento dei nuovi arrivi, proprio perché l’anno scorso ha sentito le stesse sensazione sulla propria pelle: “Sia i vecchi che i nuovi hanno giocato in Serie B, quindi conoscono bene questa categoria. I nuovi arrivati stanno facendo quello che facevo io lo scorso anno: provare ad inserirsi nel sistema del coach, molto diverso dalle altre squadre, il prima possibile. Personalmente penso che stia imparando ancora molto e cerco di ascoltare i giocatori più esperti per trarne qualcosa di importante”.

Infine, Dominic Laffitte è stata sicuramente una delle belle scoperte della scorsa stagione di Montecatini, divenendo un’arma essenziale nei momenti più bui della partita, dove ai suoi compagni serviva un guizzo, una sua giocata imprevedibile per tutti: compagni e avversari. Per questo Dominic ci ha raccontato i tre momenti chiave della sua esperienza termale fino ad oggi: “Il primo sicuramente è stato la trasferta in campionato contro la Virtus Siena, dove il coach mi ha chiesto nel terzo quarto di provare a sbloccare una partita non semplice. Lì mentalmente mi sono sentito subito pronto e nella partita, da quel momento mi si è aperto qualcosa nella testa, qualcosa che mi ha fatto dire che io potessi giocare in questa lega con questa squadra. Il secondo momento invece è quello di gara 2 a San Miniato contro Gema, dove sono entrato per dimostrare che potessi giocare una finale nonostante sia un under al primo anno: volevo far vedere quello che valevo, nonostante fossi l’ultimo arrivato, dagli Stati Uniti, in un contesto nuovo. L’ultimo, ovviamente, in gara 5 quando è finito il tempo, Casoni ha lanciato la palla in aria e ci siamo abbracciati tutti insieme, felici di aver centrato l’obiettivo”.

Alberto Maria Cambuli
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