Siamo
arrivati alla resa dei conti definitiva nel campionato di Serie B maschile di
basket: solo tre partite mancano e poi sarà postseason. Alla Fabo Herons
Montecatini basterebbe vincere in almeno una di queste gare e sarebbe certa del
quinto posto che varrebbe la posizione di testa di serie n°1 agli spareggi
salvezza, dove sfiderebbe la dodicesima in classifica. A dirla tutta anche la
quarta posizione, che significherebbe andare ai playoff promozione, non è poi
così lontana e dopo la bellezza di 13 vittorie di fila è un attimo ingolosirsi.
Va detto però che i ragazzi di coach Federico Barsotti non sono pienamente
padroni del proprio destino, dato che Piombino e Vigevano hanno due punti in
più e sta a loro difendere il piazzamento. A rendere il tutto un bel po’ più
difficile è l’appuntamento stesso che la ventottesima e terzultima giornata di
campionato riserva alla compagine termale: una bella gita in casa della prima
della classe, la Libertas Livorno. La Fabo si ricorda molto bene il parquet del
PalaMacchia, in cui si tolse la soddisfazione più grossa di questo 2022/23, ovvero
l’impresa ai danni della Pielle. Stavolta sarà anche più difficile: di fronte
ci sarà un avversario lanciatissimo (1 sola sconfitta negli ultimi 11
incontri). Una partita d’eccezione necessita un presentatore d’eccezione:
parola a capitan Nicola Natali, a lui il compito di raccontarci le sensazioni
dello spogliatoio.
Salve
capitano, come sta la squadra in vista di Livorno? Domenica scorsa c’erano un
paio di acciaccati.
La squadra
sta bene, anche se c’è ancora questo problemino fisico per Carpanzano e non
sappiamo se e quanto ci potrà dare una mano domenica. Per il resto siamo in uno
stato di forma buono, i grossi problemi che abbiamo avuto ad inizio anno ce li
siamo messi alle spalle. In settimana ci siamo allenati bene e ci siamo
preparati al meglio per la prossima partita.
Siete a
13 vittorie di fila, andate per la quattordicesima: dove trovate ogni volta
l’extra-motivazione per continuare con questo ritmo?
Innanzitutto
la cosa principale è che siamo un gruppo, tra noi giocatori, l’allenatore, lo
staff e tutti quelli che ci stanno intorno, che ha una durezza mentale molto
forte. Penso che la mentalità è la nostra arma principale, l’abbiamo costruita
nel tempo ed è la base dei nostri successi. C’è da dire che questo campionato
atipico, in cui anche la quinta può retrocedere, ti deve dare la motivazione ad
ogni giornata. Veniamo da 13 partite di fila vinte, ma nonostante questo siamo
in una posizione che non ci garantisce di essere salvi, quindi dovremo sempre
stare sul pezzo e dare il massimo. Ci sono tre partite da giocare e proveremo
ad ottenere il massimo possibile.
E’ un
gran momento di squadra, ma è anche un gran momento anche per te personalmente,
no?.
Sì, mi sento
bene; ma penso che ultimamente la differenza vera l’abbia fatta la squadra, che
è cresciuta nel tempo. I giovani prima avevano un po’ di insicurezza giocando
poco, ora entrano e spaccano le partite: sono molto orgoglioso del rendimento
dei nostri giovani. Io mi sento in fiducia, però non credo che questo stia facendo
tutta questa differenza negli ultimi risultati.
Parliamo
della partita: dov’è che la Libertas vi può far male? Dove invece voi potete
far male a loro?
Nonostante
la classifica sia molto corta, io penso che questa Livorno sia la
squadra più forte del campionato: è molto solida, ha esperienza ed è molto
fisica, hanno giocatori grossi di stazza ed esperti. Giochiamo con ritmi
diversi: noi cercheremo di tenere ritmi alti perché loro, data la loro
fisicità, vorranno giocare a ritmi bassi. Chiaramente serve un’impresa perché
giocheremo contro una squadra fortissima, che ha un palazzo pieno e l’ambizione
di arrivare primi in classifica; noi saremo supportati dai tifosi numerosissimi
e ci proveremo.
Quali
insegnamenti vi porterete dietro dall’altra partita che avete giocato a
Livorno, cioè la vittoria clamorosa contro la Pielle?
Sai, ogni
partita è una storia a sé: sicuramente andremo là con la consapevolezza che gli
ambienti caldi ci gasano, perché in quella partita ci hanno detto di tutto e di
più dalle tribune . . . però così ci hanno dato la giusta carica. Ripeto che
sarà una storia a sé, ma noi partiamo senza paura perché il nostro l’abbiamo
fatto, lo stiamo facendo e vogliamo continuare a farlo.
Tra
l’altro tu sei in qualche modo legato all’ambiente Libertas tramite tuo padre,
che ci ha giocato e ci ha pure vinto (nel 1969/70 fu promosso in Serie A1).
Sì, mio
padre ha cominciato la carriera da professionista lì, andò a giocare a Livorno
a 18 anni. E’ un ambiente che conosco, anche perché poi d’estate io e la mia
famiglia, da quando sono nato, andiamo a vivere lì vicino a Quercianella.
L’ambiente lo conosciamo bene e lo amiamo; però ovviamente in partita sarà
tutta un’altra cosa.
Ultima
domanda: l’obiettivo vostro è sempre arrivare quinti o state facendo un
pensiero sul quarto posto?
La prima
cosa da fare è blindare a tutti i costi il quinto posto, che non è una cosa
affatto scontata nonostante per la matematica saremmo vicini a riuscirci. Nel
fare questo vedremo poi cosa succede: purtroppo non dipende solo da noi, perché
anche se facessimo l’impresa impossibile a Livorno rimarremmo comunque dietro
nel caso vincessero anche le squadre davanti. Fino a che questo discorso
dipenderà dagli altri risultati noi dobbiamo pensare a fare il nostro:
assicuriamoci il quinto posto e poi vediamo.