PISTOIASETTE

Gli Herons fanno visita alla capolista, capitan Natali: "Serve un'impresa, andremo là senza paura"

  • SPORT
  • 09:53, 21/04/23
  • di Gianmarco Cherubini

Siamo arrivati alla resa dei conti definitiva nel campionato di Serie B maschile di basket: solo tre partite mancano e poi sarà postseason. Alla Fabo Herons Montecatini basterebbe vincere in almeno una di queste gare e sarebbe certa del quinto posto che varrebbe la posizione di testa di serie n°1 agli spareggi salvezza, dove sfiderebbe la dodicesima in classifica. A dirla tutta anche la quarta posizione, che significherebbe andare ai playoff promozione, non è poi così lontana e dopo la bellezza di 13 vittorie di fila è un attimo ingolosirsi. Va detto però che i ragazzi di coach Federico Barsotti non sono pienamente padroni del proprio destino, dato che Piombino e Vigevano hanno due punti in più e sta a loro difendere il piazzamento. A rendere il tutto un bel po’ più difficile è l’appuntamento stesso che la ventottesima e terzultima giornata di campionato riserva alla compagine termale: una bella gita in casa della prima della classe, la Libertas Livorno. La Fabo si ricorda molto bene il parquet del PalaMacchia, in cui si tolse la soddisfazione più grossa di questo 2022/23, ovvero l’impresa ai danni della Pielle. Stavolta sarà anche più difficile: di fronte ci sarà un avversario lanciatissimo (1 sola sconfitta negli ultimi 11 incontri). Una partita d’eccezione necessita un presentatore d’eccezione: parola a capitan Nicola Natali, a lui il compito di raccontarci le sensazioni dello spogliatoio.

Salve capitano, come sta la squadra in vista di Livorno? Domenica scorsa c’erano un paio di acciaccati.

La squadra sta bene, anche se c’è ancora questo problemino fisico per Carpanzano e non sappiamo se e quanto ci potrà dare una mano domenica. Per il resto siamo in uno stato di forma buono, i grossi problemi che abbiamo avuto ad inizio anno ce li siamo messi alle spalle. In settimana ci siamo allenati bene e ci siamo preparati al meglio per la prossima partita.

Siete a 13 vittorie di fila, andate per la quattordicesima: dove trovate ogni volta l’extra-motivazione per continuare con questo ritmo?

Innanzitutto la cosa principale è che siamo un gruppo, tra noi giocatori, l’allenatore, lo staff e tutti quelli che ci stanno intorno, che ha una durezza mentale molto forte. Penso che la mentalità è la nostra arma principale, l’abbiamo costruita nel tempo ed è la base dei nostri successi. C’è da dire che questo campionato atipico, in cui anche la quinta può retrocedere, ti deve dare la motivazione ad ogni giornata. Veniamo da 13 partite di fila vinte, ma nonostante questo siamo in una posizione che non ci garantisce di essere salvi, quindi dovremo sempre stare sul pezzo e dare il massimo. Ci sono tre partite da giocare e proveremo ad ottenere il massimo possibile.

E’ un gran momento di squadra, ma è anche un gran momento anche per te personalmente, no?.

Sì, mi sento bene; ma penso che ultimamente la differenza vera l’abbia fatta la squadra, che è cresciuta nel tempo. I giovani prima avevano un po’ di insicurezza giocando poco, ora entrano e spaccano le partite: sono molto orgoglioso del rendimento dei nostri giovani. Io mi sento in fiducia, però non credo che questo stia facendo tutta questa differenza negli ultimi risultati.

Parliamo della partita: dov’è che la Libertas vi può far male? Dove invece voi potete far male a loro?

Nonostante la classifica sia molto corta, io penso che questa Livorno sia la squadra più forte del campionato: è molto solida, ha esperienza ed è molto fisica, hanno giocatori grossi di stazza ed esperti. Giochiamo con ritmi diversi: noi cercheremo di tenere ritmi alti perché loro, data la loro fisicità, vorranno giocare a ritmi bassi. Chiaramente serve un’impresa perché giocheremo contro una squadra fortissima, che ha un palazzo pieno e l’ambizione di arrivare primi in classifica; noi saremo supportati dai tifosi numerosissimi e ci proveremo.

Quali insegnamenti vi porterete dietro dall’altra partita che avete giocato a Livorno, cioè la vittoria clamorosa contro la Pielle?

Sai, ogni partita è una storia a sé: sicuramente andremo là con la consapevolezza che gli ambienti caldi ci gasano, perché in quella partita ci hanno detto di tutto e di più dalle tribune . . . però così ci hanno dato la giusta carica. Ripeto che sarà una storia a sé, ma noi partiamo senza paura perché il nostro l’abbiamo fatto, lo stiamo facendo e vogliamo continuare a farlo.

Tra l’altro tu sei in qualche modo legato all’ambiente Libertas tramite tuo padre, che ci ha giocato e ci ha pure vinto (nel 1969/70 fu promosso in Serie A1).

Sì, mio padre ha cominciato la carriera da professionista lì, andò a giocare a Livorno a 18 anni. E’ un ambiente che conosco, anche perché poi d’estate io e la mia famiglia, da quando sono nato, andiamo a vivere lì vicino a Quercianella. L’ambiente lo conosciamo bene e lo amiamo; però ovviamente in partita sarà tutta un’altra cosa.

Ultima domanda: l’obiettivo vostro è sempre arrivare quinti o state facendo un pensiero sul quarto posto?

La prima cosa da fare è blindare a tutti i costi il quinto posto, che non è una cosa affatto scontata nonostante per la matematica saremmo vicini a riuscirci. Nel fare questo vedremo poi cosa succede: purtroppo non dipende solo da noi, perché anche se facessimo l’impresa impossibile a Livorno rimarremmo comunque dietro nel caso vincessero anche le squadre davanti. Fino a che questo discorso dipenderà dagli altri risultati noi dobbiamo pensare a fare il nostro: assicuriamoci il quinto posto e poi vediamo.

Gianmarco Cherubini
Gianmarco Cherubini

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