Al Melani atteso anche Luigi Santo, Alessandrini: "Bisogna giocare da squadra"
Ha scritto la storia del Pontedera, attraverso una gestione
oculata ed attenta, condensando i suoi anni con ciò in cui più crede: un occhio
di riguardo verso i giovani ed una costante programmazione che, se ben fatta,
evita brutte sorprese nel corso della stagione. In gioventù ha lavorato con
varie squadre toscane: dal Castelnuovo di Garfagnana dei miracoli fino alla
Pistoiese: lui è Paolo Giovannini, super direttore della società amaranto, uno
dei primi volti nuovi della presidenza Ferrari. Giovannini ebbe un ufficio al
Marcello Melani tra il 2011 e il 2012 per uno scorcio di stagione e, in quel
tempo, creò una forte sinergia con un'altra vecchia conoscenza del calcio
pistoiese, quel Paolo Indiani che, più tardi, fu l'ultimo a portare la squadra
orange in zona playoff. Non si nasconde Giovannini quando gli viene chiesto che
ricordo abbia di Pistoia: !Assolutamente buono - ha detto - sia come risultati,
sia come ambiente. Ricordo che presi la squadra che, dopo undici partite, non
era ancora riuscita a vincere. Centrammo otto vittorie consecutive arrivando in
zona promozione. Mi trovai molto bene con la famiglia Ferrari, con cui ancora
intercorrono rapporti cordiali. Nonostante avessi un accordo anche per gli anni
successivi arrivò per me una chiamata dal mondo dei professionisti. Era una
buona occasione per me, perché al tempo la Pistoiese era in Serie D. Mi
dispiacque andar via, ma Ferrari capì e vi fu una risoluzione consensuale del
contratto". Oggi Giovannini è uno dei principali artefici del miracolo
Pontedera, una società tanto piccola quanto ambiziosa, che riesce a mantenere
la categoria da ormai un decennio, investendo molto sulla scoperta di giovani
talenti e su un aspetto fondamentale per il calcio moderno: la continuità
gestionale: "Da quando ho cominciato a lavorare qui - ha sottolineato
Giovannini - abbiamo avuto solamente due avvicendamenti in panchina: da Indiani
siamo passati al suo vice, Maraia. E anche per ciò che riguarda la rosa,
difficilmente ho costruito squadre con più di venti giocatori di movimento:
perché la squadra si esprima su alti livelli occorre che all'interno del gruppo
vi sia competitività". Un ragionamento, questo, che è stato messo in crisi
dall'avvento della pandemia: "va sottolineato - ha proseguito Giovannini -
come mai mi fosse capitato di dover gestire una squadra con tanti impegni così
ravvicinati". E, a proposito di impegni, l'attenzione si sposta poi sulla
partita di mercoledì: "Sicuramente la Pistoiese è una squadra in fiducia,
capace di esprimere buon calcio; la troveremo galvanizzata dagli ultimi
risultati che ha avuto". Ma, a risultati, anche il Pontedera non se la
passa male: dopo le convincenti vittorie contro Siena e Lucchese è tornato
nella parte sinistra della classifica, in piena zona playoff. "Abbiamo
certamente margini di crescita importanti - ha concluso Giovannini - dovremo
essere bravi: conosco tanto Rosati quanto Alessandrini, li ho dovuti affrontare
molte volte, sono sempre stati confronti leali e puliti".
Da parte arancione la partita è attesa con grandissimo interesse. Allo stadio è annunciata, tra le altre cose, la presenza di Luigi Santo, l'imprenditore che, tempo fa, ha presentato un grande progetto al Comune di Pistoia per il rifacimento dello Stadio Melani e che, nella giornata di sabato, terrà un importante convegno sul tema. Anche il pubblico appare essere particolarmente ansioso di rivedere gli arancioni, in particolare dopo la grande prova offerta domenica contro la Carrarese: ad ora sono oltre 630 le prevendite emesse per la partita di domani, e deve esser tenuto di conto come la sfida, infrasettimanale, si giochi in un orario abbastanza scomodo, come le 18,00. Sul fronte tecnico l'allenatore, Marco Alessandrini, è chiaro su come la propria squadra dovrà affrontare la partita: "Abbiamo giocato da poco - ha spiegato - dovremmo valutare alcune situazioni, come quella di Venturini e Suciu. Sarà nostra cura inserire il nuovo acquisto, Daniel Florentine, nella squadra arancione. La partita sarà difficile da decifrare. Dobbiamo capire la condizione che avremo, sarebbe un peccato non riuscire a dare continuità a quanto fatto fin qui. L'avversario è ostico e sicuramente è dotato di importanti valori. Per noi però non cambia: non deve cambiare l'atteggiamento, la testa sarà fondamentale per fare un ottimo risultato". Ed è entusiasmo la parola chiave per continuare il filotto di risultati utili consecutivi: "Oggi - ha evidenziato il tecnico orange - abbiamo cercato di ricaricare le pile. Purtroppo a giocare in maniera così ravvicinata capitano situazioni difficili. Il gruppo non ha nemmeno una preparazione alle spalle solida. E' chiaro che dobbiamo adattarci a questo. Ci teniamo a fare bene domani, ma è evidente che la partita che ci si prospetta avrà le proprie difficoltà. Dobbiamo saper cavalcare l'entusiasmo che stiamo creando, ma dobbiamo anche avere le consapevolezza che non è con una partita fatta bene che abbiamo risolto tutti i problemi. Dobbiamo giocare sempre con lo stesso spirito, capendo di essere una squadra e comportandosi di conseguenza!.