PISTOIASETTE

Calcio, cinema e fotografia: la pellicola della vita di Elena Dimaggio

  • SPORT
  • 12:00, 23/02/22
  • di Chiara Capecchi

Una freccia arancione sulla fascia della CF Pistoiese

“Sono una persona gentile, generosa e solare”, così risponde Elena Dimaggio quando le viene chiesto di descriversi. Ma è su questa dote, la generosità, che vorremmo soffermarci. Elena è generosa perché con un piccolo gesto, come quello di cucinare un piatto di pasta alla carbonara per Serena Zanchi, rende felice la propria coinquilina nonché compagna di squadra e le dimostra il suo affetto. La generosità si vede nelle piccole cose che possono sembrare così banali, ma che non sono affatto scontate. Ma Elena non è generosa solo nella vita privata, lo è anche in campo: Il ruolo che ricopre è esterno alto d’attacco ed il suo compito è sostanzialmente quello di crossare il pallone, passare cioè la sfera alla compagna di squadra che diverrà la possibile autrice del gol, in caso di buon esito del tiro, e che si prenderà il merito per la rete. Essere generosi non è facile e spesso questo richiede sacrifici, ma è vero anche che la generosità ripaga. Ripagano i ringraziamenti di un’amica e la gioia di rendere felice un’altra persona a cui si vuole bene. Ripaga il buon feeling che si crea in campo con le compagne di squadra e anche il riconoscimento per la bravura dimostrata nel ricoprire il proprio ruolo senza manie di protagonismo, ma come una componente fondamentale di una squadra unita. Ma ogni tanto Dimaggio lo sfizio del gol, quando può, se lo toglie, come dimostrano le tre reti già messe a segno contro Pontedera, Pinerolo e Lucchese.  

Cos’è per te il calcio?

Giocare a calcio è la prima cosa che mi viene in mente di fare quando sono triste. Se l’umore non è al massimo vado in campo e mi torna la felicità. 

Fino ad oggi cosa ti ha dato il calcio e cosa ti ha tolto?  

I sacrifici sono molti, soprattutto a livello di orari: gli allenamenti sono quasi sempre la sera tardi e prima erano i miei genitori che dovevano portarmi e riprendermi, però mi ha dato tante soddisfazioni e tanto divertimento. 

Come ti sei avvicinata al mondo del calcio?

Vedevo mio fratello, più grande di me, giocare a calcio nel cortile di casa quindi col tempo mi sono unita a lui. Anche i miei compagni delle elementari praticavano questo sport, quindi mi hanno invitato a giocare con loro e così ho iniziato insieme ai maschi. In tutto questo la mia famiglia mi ha sempre sostenuto nel mio percorso nel mondo del pallone. 

Come è stata la tua infanzia?

Ho un bel ricordo della mia infanzia, anche se in campo, quando i ragazzi mi vedevano giocare ed ero l’unica femmina, a volte mi dicevano “cosa fa questa? È un maschio o una femmina?”. Potevo anche rimanerci male, però, tranne questi episodi, la mia infanzia è stata un periodo felice. 

Quando sei nata? Di dove sei originaria? 

Sono nata a Firenze il 9 giugno 2000, mi sono poi trasferita a Udine con i miei genitori. Mio papà faceva il militare, quindi si è trasferito lì. Adesso è in pensione.  

Quindi tu adesso, per affrontare questa avventura nella CF Pistoiese, non vivi con i tuoi genitori. Come ti sei organizzata?

Abito in una casa in centro a Pistoia con altre ragazze della squadra: Persichini, Tinelli, Zanchi, Abraini, Ghiglione. Per andare agli allenamenti utilizziamo due auto. Non mi manca Udine, sento invece la mancanza dei miei amici e della mia famiglia. 

Vuoi che il calcio diventi la tua professione oppure giochi esclusivamente per passione? 

Spero che diventi una professione, ma penso che non lo sarà, quindi, finché posso, lo pratico anche solo come divertimento.

Cosa fai nella vita oltre al calcio? 

Sono iscritta al terzo anno del DAMS a Udine, faccio l’Università a distanza. Ho scelto questo percorso di studio perché mi piacciono il cinema e la fotografia. 

La fotografia è il cinema non sono solo un hobby, ma anche materie di studio. Hai un soggetto preferito? Qual è il film che ti piace di più? 

Mi piace fotografare paesaggi. Il mio film preferito è “Via col vento” anche se è abbastanza datato. Una pellicola più attuale e altrettanto bella è “Green Book”. 

Ti piace viaggiare? Qual è il tuo posto preferito? 

La città che per ora mi è piaciuta di più è sicuramente Londra. Anche se devo dire che Parigi è altrettanto bella. L’anno scorso ero in Sardegna (al Caprera, ndr) per giocare a calcio e quindi sono stata nell’Arcipelago della Maddalena, un luogo bellissimo dove ho potuto fare foto altrettanto belle. 

Qual è stato il tuo percorso nel mondo del calcio prima di approdare nella CF Pistoiese?

Ho iniziato a giocare con i maschi a Firenze nella Scuola Calcio Claudio Desolati, poi sono stata all’ACF Firenze femminile; poi sono andata nel Tavagnacco e dopo ho iniziato a giocare in Serie C, prima un anno nell’Udinese e poi un altro nella Triestina. In seguito sono tornata al Tavagnacco primavera e, dopo aver fatto un anno in Prima Squadra, mi sono trasferita al Caprera in Sardegna. Poi quest’anno è arrivata la chiamata della CF Pistoiese. 

Le calciatrici dell’Udinese femminile hanno rapporti  ne confronti dei colleghi del settore maschile? Come si amalgamano i due mondi dal momento che la maschile è in serie A? 

Per quel che so Udinese e Tavagnacco sono due società molto distinte. C’era un’ Udinese che però aveva solo il settore giovanile, poi hanno tolto pure quello e tutte le ragazzine sono state mandate al Tavagnacco. Tra ragazzi e ragazze purtroppo non c’è un grande legame di supporto, potrebbe essercene molto di più.  

Cosa ne pensi del fatto che il calcio sia considerato uno sport prettamente maschile? Noti differenze di trattamento tra uomo e donna?

C’è molto maschilismo, forse anche dovuto al fatto che a livello televisivo non siamo molto seguite e conseguentemente non riceviamo la giusta considerazione; eppure l’impegno e gli sforzi di noi donne sono gli stessi rispetto a quelli degli uomini. Per questo motivo dovremmo meritarci più attenzione. 

Quale persona ha avuto maggiore influenza sulla tua carriera?

Un mio grande amico, che adesso gioca a calcio in Serie C; lui mi ha fatto vivere il mondo del pallone a livello maschile. Ho capito che ci sono tante differenze tra noi donne e loro uomini pur essendo ugualmente in Serie C. È completamente tutto un altro mondo fra maschile e femminile. Lui mi ha sempre supportato in tutto e mi è sempre stato accanto, quindi lo ringrazio.

Hai un modello calcistico a cui ti ispiri?

Come calciatore mi piace molto Gareth Bale che gioca nel Real Madrid. Un altro dei miei giocatori preferiti è Paulo Dybala. Come calciatrice non ho un modello di ispirazione anche se mi piace Barbara Bonansea che gioca nella Juventus, squadra per cui tifo. 

Come vivi il pre-partita?

Con molta ansia, sono una persona molto ansiosa però appena scendo in campo mi rilasso. 

Serena Zanchi mi ha detto che le cucini una carbonara particolarmente buona; hai supportato Maria Laura Ghiglione dopo che la Lega Nazionale Dilettanti ha condiviso l’intervista che lei ha rilasciato al nostro giornale. Si è creato un particolare legame con alcune delle ragazze della squadra?  

Per quanto riguarda la carbonara, Serena è troppo gentile. In realtà mi trovo molto bene con tutta la squadra, anche se con alcune compagne ho legato di più: le mie coinquiline, ma anche Cotrer che è di Udine come me oppure Gangi e Sitri. 



Foto di Elena Meoni






Chiara Capecchi
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