E’ il gioco che più ha creato nuove schiere di appassionati durante la pandemia, anche sull’onda del successo della serie tv “La regina degli scacchi”.
Chi ama sfidare se stesso e gli altri in avvincenti partite muovendo i 16 pezzi, rimarrà sicuramente colpito dal primo romanzo di Jacopo Arcangeli, 33enne pistoiese al suo debutto da scrittore.
In “Checkmate” c’è un parallelismo tra la vita e il gioco degli scacchi: come una sola mossa può generare miliardi di altre mosse, a cascata, di entrambi i giocatori, ogni nostra scelta può portare a moltissime conseguenze diverse.
Lo scacco matto
a cui si riferisce il titolo è la mossa che l’agente del FBI James Sheperd deve
evitare di fronte al duello mentale scaturito con una figura misteriosa, dalle
cui azioni dipende la vita di molte persone. La storia ha inizio a New York,
dove una personalità conosciuta con segrete pulsioni perverse sembra sparire
nel nulla e viene ritrovato mutilato a centinaia di chilometri di distanza. A
Pueblo, in Colorado, vengono ritrovati otto cadaveri teatralmente disposti. Un
grande magazzino usato per lo stoccaggio di stupefacenti viene dato alle
fiamme, i guardiani spariti ed il tutto firmato con un misterioso simbolo.
E’ una trama ricca di suspense, costruita secondo i canoni del romanzo
techno-thriller, al quale Jacopo confessa di rifarsi.
Fin da piccolo il giovane geometra pistoiese, che lavora nello studio fondato dal padre Goffredo, ha sempre amato moltissimo leggere. Ben presto, ha cominciato a coltivare il sogno di scrivere un romanzo tutto suo.
Durante l’adolescenza, ha iniziato a scrivere degli inediti, che tuttavia sono rimasti in un cassetto, senza pensare che un giorno sarebbe arrivato a pubblicarli.
Negli ultimi anni ha portato delle bozze a compimento, si è fatto coraggio e ha sottoposto all’attenzione delle case editrici il suo “Checkmate”: la Elison Publishing ha risposto all’appello, creando una versione e-book del libro e preparandosi a renderlo disponibile negli stores online e nelle librerie.
Jacopo ha tre scrittori ai quali si ispira per forgiare il suo stile: Michael Crichton, l’autore di “Jurassic Park”, il libro dal quale è statto tratto il kolossal diretto da Steven Spielberg; Robin Cook, l’autore di Coma (da cui è statto tratto il film "Coma profondo" con Michael Douglas); Thomas Harris, autore de “Il silenzio degli innocenti”, che ha ispirato il celebre film con Anthony Hopkins.
In attesa che anche il suo romanzo possa fare breccia nei cuori dei lettori, Jacopo ha ancora molte frecce al suo arco: l’altra sua passione, quella per la difesa personale e le arti marziali, potrebbe essere di ispirazione per la prossima opera letteraria. L’aikido, in particolare, è una disciplina che influisce molto sull’accrescimento personale e sulla maturità degli individui, quindi è ideale per poterci costruire una narrazione.
Un’ultima notazione sulla copertina: è un’opera per così dire, fatta in casa, in quanto l’autrice è la moglie dello scrittore, l’illustratrice Chiara Berrugi. Insieme a lei Jacopo ha cercato di trasmettere al lettore delle sensazioni sul libro che andrà a leggere, nella convinzione che “nella copertina si possono scorgere indizi sulla trama, dare spunti per immedesimarsi nella storia o nei personaggi, entrare nel giusto stato mentale per godere appieno dell’opera”.
Quel canide così enigmatico ha al centro quello che sembra un terzo occhio, ma se lo guardiamo bene al posto della pupilla c’è un pedone. Sicuramente un dettaglio intrigante per il lettore, che comincia fin da subito ad indagare insieme all’investigatore Sheperd.
Per seguire gli aggiornamenti sull'opera prima di Jacopo Arcangeli si può seguire la sua pagina facebook.
