La formazione cameristica per antonomasia, perfettamente compiuta e omogenea nella sua duttilità, è certamente il quartetto d’archi, che non a caso possiede uno dei repertori più vasti e affascinanti nel campo della musica d’arte. Per il quarto appuntamento della Stagione Pistoiese di Musica da Camera, curata dal M° Daniele Giorgi e promossa da Associazione Teatrale Pistoiese in collaborazione con Fondazione Pistoiese Promusica e con il sostegno di Fondazione Caript, torna a Pistoia, marttedì 22 Febbraio (ore 21), al Saloncino della Musica di Palazzo de’ Rossi, il Belcea Quartet, uno dei migliori ensemble del nostro tempo, ospite delle più importanti stagioni concertistiche del mondo. Un appuntamento imperdibile, con un programma di particolare fascino che si apre nel segno del classicismo con il Quartetto n. 23 K 590 di Wolfgang Amadeu Mozart (1756-1791), prosegue con l’ammaliante miscela di tardo romanticismo e impressionismo del Quartetto n. 1 di Karol Szymanowski (1882-1937) e culmina in uno dei più noti capolavori di Franz Schubert (1797 - 1828), “La morte e la fanciulla”, composto nel 1824, il cui titolo richiama uno dei più celebri Lieder schubertiani, composto nel 1817 su testo di Matthias Claudius, il cui tema serve come base per le variazioni del secondo movimento.
“Ciò che impressiona di più […] è il loro Spirito di Libertà”
...come scriveva il “London Times” nella primavera del 2019, questi
musicisti non sono circoscritti dai confini tradizionali. I due membri che nel 1994 fondarono
l’ensemble ‒ la violinista rumena Corina Belcea e il
violista polacco Krzysztof Chorzelski ‒
vi trasmettono la tradizione musicale dei paesi d’origine, ampliata
successivamente dai musicisti francesi Axel Schacher (violino) e Antoine
Lederlin (violoncello), riuscendo a fondere le diverse influenze in un
linguaggio musicale omogeneo. Queste diversità, unite alla raffinatezza e
all’intensità espressive, si riflettono nel repertorio, che spazia dalle
registrazioni delle opere complete dei quartetti d'archi di Bartók, Beethoven,
Brahms (Diapason
d'or de l'année 2016) e Britten, alle nuove opere di compositori
contemporanei come Joseph Phibbs (2018), Krzysztof Penderecki (2016), Thomas
Larcher (2015) e Mark-Anthony Turnage (2014 e 2010). Questi lavori sono creati
su commissione ed in collaborazione con il Belcea Quartet Trust, la fondazione
creata dall’ensemble con lo scopo di continuare ad ampli are la letteratura per
quartetto d'archi e di supportare i giovani quartetti attraverso sessioni di
coaching intensive, tramandando in questo modo anche l’esperienza acquisita dai
loro mentori dell'Amadeus e Alban Berg Quartet.
Corina Belcea suona un violino Giovanni Battista Guadagnini (1755), Axel
Schacher un violino Nicolas Lupot (1824), Krzysztof Chorzelski una viola Nicola
Amati (ca. 1670); Antoine Lederlin suona un violoncello Matteo Gofriller
(1722).
BIO
BELCEA QUARTET
Corina Belcea violino, Axel Schacher violino, Krzysztof Chorzelski viola, Antoine Lederlin violoncello
“Ciò che
impressiona di più […] è il loro Spirito di Libertà”
...come scriveva
il London Times nella primavera del 2019, questi musicisti non sono
circoscritti dai confini tradizionali. I
due membri che nel 1994 fondarono l’ensemble - la violinista rumena Corina Belcea e il violista polacco Krzysztof
Chorzelski - vi trasmettono la tradizione musicale dei paesi d’origine,
ampliata successivamente dai musicisti francesi Axel Schacher (violino) e
Antoine Lederlin (violoncello), riuscendo a fondere le diverse influenze in un
linguaggio musicale omogeneo.Queste diversità, unite alla raffinatezza e
all’intensità espressive, si riflettono nel repertorio, che spazia dalle
registrazioni delle opere complete dei quartetti d'archi di Bartók, Beethoven,
Brahms (Diapason
d'or de l'année 2016) e Britten, alle nuove opere di compositori
contemporanei come Joseph Phibbs (2018), Krzysztof Penderecki (2016), Thomas
Larcher (2015) e Mark-Anthony Turnage (2014 e 2010). Questi lavori sono creati
su commissione ed in collaborazione con il Belcea Quartet Trust, la fondazione
creata dall’ensemble con lo scopo di continuare ad ampliare la letteratura per
quartetto d'archi e di supportare i giovani quartetti attraverso sessioni di
coaching intensive, tramandando in questo modo anche l’esperienza acquisita dai
loro mentori dell'Amadeus e Alban Berg Quartet. La ricca discografia del
quartetto comprende, tra le altre, registrazioni di Mozart, Beethoven, Brahms,
Berg, Dutilleux, Schönberg e Schubert. Tra le recenti incisioni, l’album dedicato
a Shostakovich, con il terzo Quartetto per archi e il Quintetto per pianoforte
con Piotr Anderszewski (2018), e quello con i quartetti per archi di Janáček e
"Metamorphoses nocturnes"
di Ligeti (2019). EuroArts ha pubblicato un DVD (2014) con il ciclo completo
delle loro esecuzioni dei Quartetti di Beethoven alla Konzerthaus Vienna nel
2012, seguite dalla registrazione dei tre Quartetti per archi di Britten
(2015). Dal 2017 al 2020, il quartetto è stato Ensemble in Residence della Pierre Boulez Saal di Berlino, dove
continua ad essere ospite regolare tutt’oggi. Dal 2010 il partecipa alle
rassegne dedicate al quartetto d’archi organizzate dalla Konzerthaus di Vienna,
con 2-3 doppi concerti a stagione.
In questa
stagione il Belcea Quartet sarà ospite al Perelman Theatre di Philadelphia, al
Rudolfinum di Praga, al Konzerthaus di Dortmund, al Théâtre des Champs-Elysées
di Parigi e alla Tonhalle di Zurigo, per citarne alcuni. Tra i progetti più
importanti di questa stagione spicca l’esecuzione dell’Ottetto di Mendelssohn e
quello di Enescu con i colleghi del Quatuor Ébène.
Corina Belcea suona un violino Giovanni Battista Guadagnini (1755)
gentilmente prestato da MERITO String Instruments Trusts di Vienna; Axel
Schacher suona un violino Nicolas Lupot (1824); Krzysztof Chorzelski suona una
viola Nicola Amati (ca. 1670)
Antoine Lederlin suona un violoncello Matteo Gofriller (1722)
gentilmente prestato dalla MERITO String Instruments Trusts di Vienna.