PISTOIASETTE

Oltre le piante c'è di più

  • ARCHIVIO
  • 08:05, 24/01/21
  • di Franco Giorgi
nella foto da dx Valentina, Vannino e Tommaso Vannucci

Inizia l'avventura fra le famiglie imprenditoriali che hanno dato impulso all'economia pistoiese: la Vannucci Piante

Erano gli albori dell’ortovivaismo a Pistoia e, alcuni prima di altri, fra gli agricoltori dei primi anni del XX secolo capirono, che ci poteva essere una strada diversa e più remunerativa per coloro che avessero saputo sfruttare le potenzialità del territorio e dei terreni di proprietà. Antonio Vannucci fu uno di questi, sì il bisnonno di Vannino Vannucci, fu colui che spianò la strada, prima imparando come dipendente nell’azienda Capecchi, poi con le sue proprietà, partendo con il primo e coraggioso investimento in un piccolo pezzo di terra allo Sperone, per arrivare a quella che adesso è una delle realtà del settore più grandi e famose, non solo nel panorama nazionale ma anche in quello internazionale.  Si è parlato poco di questo signore, dando molto più spazio a Vannino senior rispetto al padre di questi, ma tanto per rimanere in tema, è stato lui a tracciare il solco. Vannino senior ha continuato e iniziato la produzione ortovivaistica e dato l’input successivo per poi passare idee, passione, impegno e amore per il mondo delle piante al figlio Moreno che “Ha lanciato il pianeta Vannucci Piante verso il futuro dell’attività, standardizzandola, organizzandola con la logistica, la prima filiera (diceva fra le altre cose che se la filiera funziona si crea più prodotto, più qualità, più vantaggi per tutti, una mentalità per il tempo e, uno spirito altruistico sicuramente lungimirante), creando le prime infrastrutture, costruendo i primi percorsi di collegamento attraverso le superfici di lavorazione, pur non essendo il primo a produrre le piante in vaso a Pistoia, anticipato in quei tempi da Loriano Baldacci” ci informa Vannino Vannucci –  “l’ha trasformata però a livello industriale, aprendola a nuovi criteri tecnologici, creando le premesse per un moderno ortovivaismo aperto e proiettato anche all’estero ed al futuro. I suoi viaggi in Europa, Stati Uniti, Giappone, gli hanno permesso di allargare le conoscenze, studiare nuove tecniche, nuovi sistemi di gestione. Il tutto unito ad una visione di impresa molto più avanti rispetto ai tempi. La sua capacità inoltre nel saper coinvolgere forze sempre più adatte al suo concetto industriale del settore, cercando di apprendere e dare ai suoi collaboratori non solo le competenze acquisite ma anche quell’entusiasmo necessario per la riuscita di un'impresa”,  e quell’amore verso il lavoro che lui stesso aveva, aggiungiamo noi, sono state le spinte vincenti per la creazione di un top brand nel settore. “Ma chi lo ha conosciuto giura che mio padre avrebbe potuto essere vincente anche occupandosi di altro” prosegue Vannino. Fu anche uno dei primi a credere nell’attività associazionistica, molto importante per i successi futuri del settore. Un percorso comunque difficile, a volte duro, una macchina a cui occorrevano abili conduttori e su cui, come era stato fatto con lui e prima di lui, ha fatto salire a bordo il proprio figlio preparandolo piano piano, addirittura già durante il percorso scolastico  “Avevo soltanto 14/15 anni quando venivo a muovere i primi passi all’interno dell’azienda, a carpire i primi segreti, masticavo allora già qualche parola in inglese e francese” mi sussurra con orgoglio Vannino, trasmettendogli i giusti principi formativi: Vannino appunto, è di lui che stiamo parlando adesso e, siamo ai giorni d’oggi, ma tanta strada davvero da allora, proseguita con la spinta dei cento ettari acquistati a Piuvica, sede centrale tuttora dell’impresa, vero cuore della ‘governance’ nella Vannucci Piante . Il capitano adesso è Vannino, lui il timoniere di una nave che ha attraversato anche mari tempestosi e tuttora, vista la pandemia, la sta attraversando come tutti contro vento. Ma non ha mai mollato, sempre puntando sul proprio lavoro e sulle idee, non c’è orario per Vannino Vannucci, la sera lo si può trovare in ufficio fino a tarda ora come era per suo padre, per cui ogni momento era buono per dedicarlo alla sua azienda. Sacrificio, impegno, dedizione e…amore per quello che faceva e per quello che facevano i suoi dipendenti, che non ha mai abbandonato, ricordando sempre che sono uomini prima che suoi collaboratori e che hanno famiglie alle spalle; mai un giorno di cassa integrazione o altro a causa dei momenti difficili e ce ne sono stati: non solo oggi il Covid, ma come ricorda Vannino “Nemmeno durante le grandi gelate dell’85/86 che misero in ginocchio l’ortovivaismo pistoiese, neanche allora la Vannucci Piante lasciò a casa nessuno”. Altre volte lo abbiamo avvicinato, perché della sua azienda e di lui si conosce molto, ma il brand Vannucci è un marchio sempre in continua evoluzione al di là delle attività legate alla specifica produzione, 3.000 specie di piante, presenza in 60 mercati di tutto il mondo. Per questo lo abbiamo ancora incontrato e cercato di conoscere altri aspetti di lui e dei suoi interessi. La sua passione per la Pistoiese è arcinota, il suo coinvolgimento va oltre la più che ventennale sponsorizzazione,  spesso sconfinata anche nell’aspetto logistico e infrastrutturale. Ma su un punto non ha mai dato adito a strumentalizzazioni, dubbi o fraintesi: nella gestione diretta attraverso il suo ingresso in società, mai e, questo nonostante l’opinione pubblica spesso lo abbia tirato in ballo. Motivazioni personali che fanno parte della sua sfera di uomo e di imprenditore che vanno rispettate. Comunque anche per il suo marchio le presenze a fianco di iniziative sociali, di società sportive, di manifestazioni, si sprecano. Sul piano culturale, per lui dobbiamo citare la presenza a sostegno del premio teatrale “Pistoia: una città per il teatro”, che ha consegnato negli ultimi anni i riconoscimenti ad attori come Imparato, Guerritore, Haber, ed a registi come Emma Dante. Dobbiamo riconoscergli anche il grande merito di aver fatto diventare il Nursery Campus crocevia di incontri sociali, economici e culturali. Questo, non solo dovuto alla grande risonanza ed importanza che ha raggiunto il Memorial Vannucci, ogni anno in grado di raccogliere intorno a sé le famiglie imprenditrici pistoiesi e anche grandi capitani d’impresa o rappresentanti del mondo economico nazionale, come è successo quest’anno per Carlo Cottarelli o negli anni passati con Giuseppe Lavazza, Oscar Farinetti, ma anche per le visite di rappresentanti del settore che settimanalmente vengono ad incontrare al Campus i suoi tecnici ( dalla Cina, Turchia, ecc.). Lo dimostrano ancora gli apprezzamenti unanimi di importanti esponenti della grande politica ed impresa nazionale, come ad esempio Silvio Berlusconi, che è uno dei suoi ultimi e più affezionati clienti. Il Nursery Campus, appunto, evidente esempio di come gli aspetti legati allo studio, all’incontro di idee, allo scambio di esperienze e conoscenze volte alla crescita non solo del vivaismo ed alla sua sostenibilità ambientale, ma ad un percorso di crescita generale, dimostrano come essi siano centrali per l’uomo ed imprenditore Vannino Vannucci, che sollecitato sulla sostenibilità ambientale dichiara: “La produzione va verso l’utilizzo sempre minore di agenti chimici disinfestanti e noi abbiamo già iniziato, ad esempio, attraverso le attività nel nostro vivaio pilota a Valenzatico, a trattare le piante in vaso ricoprendole di apposita pacciamatura e quini non bisognose di trattamenti diserbanti. Inoltre i terreni circostanti sono preparati apposta perché non vi cresca l’erba. Queste innovazioni, fra cui il ricircolo delle acque, sommate a nuovi prodotti allo studio dell’industria chimica ci permettono già adesso, ma soprattutto in un prossimo futuro, di essere sempre meno impattanti sul nostro territorio. Perciò pazienza e fiducia”. Altra testimonianza dell’attenzione di Vannino Vannucci alla crescita culturale  è la creazione di una biblioteca, posta all’interno del Campus e intitolata alla madre Franca. Già la madre Franca, altra persona molto importante per I Vannucci e per l’azienda: figura silenziosa , ma sempre presente davanti e dietro le quinte. In ufficio ad occuparsi della contabilità e poi a casa a curare l’aspetto domestico e sovrintendere a tutti gli aspetti che riguardavano la famiglia. Sicuramente un’altra presenza forte come quella di Moreno Vannucci. E poi la sorella Monica anche lei pronta a sostenere professionalmente l’attività familiare. Abbiamo conosciuto perciò un Vannino Vannucci proiettato non solo nel mondo del verde ma in quello più globale che riguarda quello della società e dei suoi aspetti culturali ed economici. Nel suo cammino, sempre, si è evinto l’importanza dell’impronta paterna sulle sue scelte e, umanamente, pienamente condivisibili gli accostamenti frutto dell’ammirazione e gratitudine verso il padre Moreno, con le tantissime tracce a lui dedicate, come il già citato Memorial o ad esempio il vino che porta il suo nome. Infatti i più non conoscono il piccolo angolo che nella sua vita Vannino Vannucci ha dedicato alla viticoltura, anche se a livello molto privato e di passione personale, intitolando un vino appunto al padre Moreno. Adesso quel lontano solco tracciato nei primi anni del ‘900 è diventato una vera e propria strada spianata, ma con ancora tanti ostacoli; per superarli molto probabilmente la storia avrà bisogno domani di altre idee ancora e di altri protagonisti, per questo, come è accaduto per Vannino e Moreno prima di lui, gli uffici di Piuvica aspettano i suoi figli Valentina e Tommaso, se lo vorranno. La scuola della Vannucci Piante è aperta e...li attende con fiducia!

Franco Giorgi
Franco Giorgi

SPONSOR

In evidenza

Oltre le piante c'è di più
Oltre le piante c'è di più